Ho finito di leggere “Sette brevi lezioni di fisica”, di Carlo Rovelli (Edizioni Adelphi) . Un piccolo (85 pagine) gioiello di scienza e poesia che consiglio a tutti. Una delle cose che più hanno colpito la mia immaginazione è la questione del tempo e del calore. Una sostanza calda, ci ricorda Rovelli, è una sostanza in cui gli atomi si muovono più velocemente. E il motivo per cui il calore va “sempre” dalle cose calde alle cose fredde non è da ricercare in una legge universale quanto, più banalmente, in una probabilità statistica. Potrebbe cioè, in linea teorica, avvenire anche il contrario (un corpo caldo in un liquido freddo, per esempio, potrebbe diventare ancora più caldo assorbendo anche quel poco di calore del liquido freddo) ma la probabilità che un atomo della sostanza calda, molto più agitato, sbatta contro un atomo della sostanza fredda e gli lasci un po’ del suo calore è semplicemente molto più alta. Questo passaggio di calore è ciò che, in qualche misura, fa scorrere il tempo. Se non ci fosse passaggio di calore il futuro si comporterebbe esattamente come il passato, senza differenze. Di fatto il concetto di tempo diventerebbe irrilevante. Appena c’è calore invece ecco che siamo in grado di distinguere il futuro dal passato. Il calore produce il cambiamento.
Perdonate se ne traggo una metafora forse banale, ma questa legge potente e immaginifica mi fa pensare a molte delle situazioni della nostra vita che sembrano non cambiare mai e che ci fanno sentire frustrati, impotenti. Ecco, credo che dovremmo sempre chiederci quanto “calore” mettiamo realmente nella nostra interazione con tali situazioni o quanto, invece, rimaniamo lì semplicemente a lamentarcene. Il calore è la nostra energia, la nostra creatività, il nostro movimento proattivo, il nostro impegno nelle relazioni con gli altri. Ognuna di queste cose è un atomo che, se mosso velocemente, ha altissime probabilità di modificare la situazione immodificabile. Poi certo sta sempre a noi saper cogliere anche piccole fessure di cambiamento e infilarci proprio lì.
Il calore trasforma, crea un futuro diverso dal passato.